Sabato prossimo, 22 novembre, si terrà a Roma una manifestazione
autorganizzata di donne contro la violenza maschile sulle donne. Quello
che segue è l’appello della manifestazione. Potete comunque trovare
tutte le informazioni su http://flat.noblogs.org/.
"La violenza maschile è la prima causa di morte e di invalidità
permanente delle donne in Italia come nel resto del mondo. La violenza
fa parte delle nostre vite quotidiane e si esprime attraverso la
negazione dei nostri diritti, la violazione dei nostri corpi, il silenzio.
Un anno fa siamo scese in piazza in 150.000 donne, femministe e
lesbiche *per dire NO alla VIOLENZA MASCHILE* e ai tentativi di
strumentalizzare la violenza sulle donne, da parte di governi e partiti,
per legittimare politiche securitarie e repressive e torneremo in piazza
anche quest’anno perché *i governi cambiano ma le politiche restano
uguali e, al giorno d’oggi, peggiorano.
In un anno gli attacchi alla nostra libertà e autodeterminazione sono
aumentati esponenzialmente, mettendo in luce la deriva
autoritaria,sessista, e razzista del nostro paese. Ricordiamo il blitz
della polizia al policlinico di Napoli per il presunto aborto illegale,
le aggressioni contro lesbiche, omosessuali e trans,contro immigrate/i e
cittadine/i di seconda generazione. Violenza legittimata e incoraggiata
da governi e sindaci-sceriffi che vogliono imporre modelli dicomportamento normalizzati in nome del "decoro" e della "dignità"
impedendoci di scegliere liberamente come condurre le nostre vite.
*La violenza maschile ha molte facce, e una di queste è quella
istituzionale*: vorrebbero risolvere la crisi economica e culturale che
stiamo vivendo smantellando lo stato sociale. Per salvare le banche,
rifinanziare le missioni militari all’estero e militarizzare le nostre
città tagliano i fondi ai centri antiviolenza, ai consultori e a tutti i
servizi che garantiscono alle donne libertà, salute e indipendenza.
Con la legge 133 tagliano i fondi alla scuola e all’università
pubblica per consegnare l’istruzione nelle mani dei privati
determinando la fine del diritto ad una istruzione gratuita e libera per
tutte/i.
Con il decreto Gelmini, migliaia di insegnanti, maestre precarie,
perdono il posto di lavoro, e viene meno un sistema educativo – il
tempo pieno – che sostiene le donne, consentendo loro una maggiore
libertà di movimento e autonomia.
L’obiettivo delle riforme del lavoro, della sanità, della scuola e
dell’università è di renderci sempre più precarie e meno garantite:mogli
e madri "rispettabili" rinchiuse nelle case, economicamente dipendenti
da un uomo, che lavorano gratuitamente per badare ad anziani e bambini.
*Non pagheremo noi la vostra crisi!*
Vogliamo reagire alla violenza fisica, psicologica, economica,
normativa, sociale e religiosa agita verso di noi, in famiglia e fuori,
"solo" perché siamo donne.*Vogliamo dire basta al femminicidio.*
SABATO 22 NOVEMBRE
*SAREMO DI NUOVO IN PIAZZA COME FEMMINISTE E LESBICHE*
*PER RIBADIRE*
con la stessa forza, radicalità e autonomia che la *VIOLENZA MASCHILE*
non ha classe né confini, *NASCE IN FAMIGLIA*, all’interno delle mura
domestiche, e *NON È UN PROBLEMA DI ORDINE PUBBLICO MA E’ UN PROBLEMA DI ORDINE CULTURALE E POLITICO*!
*E AFFERMARE CHE*
al disegno di legge Carfagna, che criminalizza le prostitute e impone
regole di condotta per tutte, che ci vuole dividere in buone e cattive,
in sante e puttane, in vittime e colpevoli, noi rispondiamo che *SIAMO
TUTTE INDECOROSAMENTE LIBERE!*
al decreto Gelmini che ci confeziona una scuola autoritaria e razzista,
noi rispondiamo che *VOGLIAMO TUTTE 5 IN CONDOTTA!*
ai pacchetti sicurezza e alle norme xenofobe che ci vogliono distinguere
in cittadine/i con e senza diritti, rispondiamo che *SIAMO TUTTE
CITTADINE DEL MONDO E ANDIAMO DOVE CI PARE!* "
(*Sommosse – Rete Nazionale di femministe e lesbiche*
(per adesioni: sommosse_roma@inventati.org*/)